CONFIDENZE DI BARBARA - Fortunato Pasqualino

Spronata da profonda inquietudine e sospinta da maestri di "umana sapienza" a scegliere il non facile ma il difficile nella vita, una giovane anglosassone giunge in Italia. Qui incontra un personaggio del tutto insolito, che le complica l'esistenza con l'absurdum di singolarissime stravaganze, tra realtà e fantasia, con quello che ne consegue, dal momento che lei e lui si sposano.
Dell'autore del libro Giancarlo Vigorelli ha scritto che è un "... paradossale filosofo moderno e antico poeta... religioso, spregiudicato ma integro", mentre Geno Pampaloni osserva che "non è sul piano del conte philosophique che Pasqualino si fa apprezzare; non è l'eleganza intellettuale che amiamo in lui ma piuttosto il sorriso... nelle affettuose schermaglie con la moglie": come in queste Confidenze, dove lei, specchio per tanti anni silenzioso della parte più intima del consorte, finalmente parla, racconta di sé, di lui, degli altri, in una sorta di confessione candida e "luciferina", nella quale tra l'altro si ricorda che, a dirla in celia, "difficile non è morire per la persona amata. Difficile, difficilissimo è viverci".

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