La bioetica - Quale statuto per l'embrione umano - Maurizio Mori

LA BIOETICA. Questioni morali e politiche per il futuro dell’uomo

Il testo raccoglie gli atti del Convegno di Politeia a Roma, marzo 1990.














Quale statuto per l’embrione umano. Problemi e prospettive

Il testo raccoglie gli del Convegno Internazionale a Milano, gennaio 1991








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L'associazione Politeia- come recita il sito dell'ente - è stata costituita nel 1983 da un gruppo di studiosi di diversa formazione -economica, giuridica, filosofica, politologica - per promuovere l'analisi dei processi decisionali in società complesse ed economicamente avanzata. Fin dall'origine Politeia si è posta come interlocutore critico e supporto tecnico-scientifico per quei settori della società italiana che intendono promuovere lo sviluppo di una cultura pubblica orientata ai criteri di efficienza, efficacia ed equità sociale. In tal senso le sue attività, finanziate attraverso i contributi dei soci, le liberalità di enti e persone e la realizzazione diretta di programmi di ricerca e formazione, possiedono un impegno civico non meno importante di quello scientifico. L'Associazione nel 1990 ha dato vita, per l'attuazione dei suoi fini statutari e dei vari programmi, al Centro Studi Politeia per la ricerca e la formazione in politica ed etica, con sede a Milano. Dal 2014 la sede del Centro studi Politeia è situata presso l’Università degli Studi di Milano.

I libri sono a cura del filosofo Maurizio Mori (Cremona, 11 maggio 1951).
Mori è professore ordinario di Filosofia morale e bioetica all'Università di Torino e presidente della Consulta di Bioetica Onlus, un'associazione di volontariato culturale per la promozione della bioetica laica. L’etica e la bioetica con le varie problematiche connesse sono le tematiche al centro dei suoi interessi filosofici e teorici.
Mori ha studiato all'Università degli Studi di Milano, dove ha conseguito la laurea (con Andrea Bonomi e Claudio Pizzi) e il dottorato sotto la guida di Uberto Scarpelli e Mario Jori. Ha studiato due semestri all’Università di Helsinki con G.H. von Wright, e ha un M.A. in Philosophy dalla University of Arizona, dove ha studiato con Joel Feinberg, Allen Buchanan e Jules Coleman. In Italia ha insegnato all'università del Piemonte orientale (Alessandria) e all'università di Pisa, prima di essere chiamato a Torino.
Mori ha studiato i temi della metaetica e della logica dell’etica con le problematiche della teoria etica. Ha tradotto in italiano i Metodi dell’etica di Henry Sidgwick e Etica di W.K. Frankena. È stato tra i primi in Italia a occuparsi di bioetica, nella quale ha dato contributi in tutti i principali settori, con particolare attenzione all’aborto e alla fecondazione assistita. Sollecitato dai casi Welby e Englaro ha dato contributi anche sul fine-vita a difesa dell’autonomia individuale. Per primo ha teorizzato la contrapposizione paradigmatica tra bioetica laica e bioetica cattolica, derivante dal fatto che quest’ultima propone un’etica della sacralità della vita caratterizzata da divieti assoluti, mentre l’altra avanza un’etica della qualità della vita senza assoluti e soli divieti prima facie. Infine, sin dalla fine degli anni ’70 ha prestato grande attenzione al problema della liberazione animale.
Nel 1993 Mori ha fondato Bioetica. Rivista interdisciplinare (Ananke Lab, Torino), e da allora ne è il direttore. È membro di numerosi comitati, tra cui il comitato scientifico di Notizie di Politeia, di Iride del Journal of Medicine and Philosophy e altre (da Wikipedia).

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